di Graziano D'Urso
La formazione continua degli insegnanti è un elemento cruciale nel panorama scolastico odierno. L’obbligo della formazione in servizio è stato sancito dalla Legge 107/2015, stabilendo che ogni docente di ruolo, compreso quello di canto, deve aggiornarsi costantemente. Questo processo non è solo un adempimento burocratico, ma rappresenta una vera e propria opportunità per arricchire le proprie competenze, soprattutto in ambiti specialistici come quello vocologico-artistico.
Tuttavia, la questione della formazione in servizio non si limita a un semplice obbligo. È una componente essenziale della professione, che deve essere integrata nella routine quotidiana del docente. Secondo la Legge, la formazione in servizio non ha un vincolo orario annuale preciso, ma è strettamente legata all’orario di servizio, senza comportare un onere aggiuntivo per l’insegnante. Questo significa che, oltre a rispettare le ore previste dal contratto, l’insegnante non dovrà dedicare tempo extra al suo aggiornamento professionale, che deve essere svolto all'interno delle ore di servizio scolastico. La Corte di Giustizia Europea, con la Sentenza del 28 ottobre 2021, ha chiarito che la formazione obbligatoria dei docenti è regolata contrattualmente e deve essere realizzata durante l’orario di servizio.
La formazione in servizio, infatti, si colloca in un sistema decisionale che parte dal Ministero dell’Istruzione, si dirama verso le singole istituzioni scolastiche e si concretizza nelle scelte del Collegio dei Docenti, il quale è chiamato a progettare attività formative coerenti con il Piano Triennale dell’Offerta Formativa. In questo contesto, ogni docente è libero di scegliere i corsi che ritiene più utili, purché siano erogati da enti accreditati. Una libertà che non si limita solo alla scelta del corso, ma si estende anche ai contenuti, i quali possono rispondere a necessità professionali specifiche, come nel caso degli insegnanti di canto.
Un elemento fondamentale che emerge è l'integrazione degli studi anatomo-fisio-patologici con la didattica vocale. Un argomento che troppo spesso viene trascurato nella formazione tradizionale degli insegnanti di canto. Questa lacuna formativa diventa particolarmente evidente quando si considera che il docente di canto, soprattutto quello che lavora nel settore pubblico, ha bisogno di un bagaglio tecnico e scientifico che vada oltre la semplice tecnica vocale. La fusione delle conoscenze foniatriche con la didattica musicale è essenziale per un'insegnamento consapevole e competente, che tuteli la salute vocale degli studenti e potenzi il loro rendimento.
In questo scenario, la formazione in servizio può e deve diventare uno strumento per colmare questi vuoti formativi, con l’obiettivo di sensibilizzare i dirigenti scolastici e i collegi dei docenti sull'importanza di un aggiornamento continuo che includa anche la componente vocologica-artistica. Una proposta che non si limita a un semplice arricchimento teorico, ma che si inserisce in un disegno più ampio di miglioramento della qualità dell’insegnamento.
L’approfondimento della formazione vocologica-artistica è un passo fondamentale per elevare il livello professionale degli insegnanti di canto. Se desideri saperne di più su come integrare efficacemente questi studi nel tuo percorso formativo, scopri il libro La professionalità dell'insegnante di canto - Graziano D'Urso, un’opera che esplora dettagliatamente questi temi, offrendo spunti pratici e normativi per arricchire il tuo approccio alla didattica del canto.
Se ti fossi perso l'articolo precedente clicca su BLOG - La deontologia degli insegnanti di canto.