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BLOG - La risposta del diritto alla responsabilità per la didattica vocale scolastica

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di Graziano D'Urso

 

 

Nel panorama della formazione vocale, la figura dell’insegnante di canto assume un ruolo cruciale non solo sotto il profilo didattico-artistico, ma anche per quanto riguarda gli aspetti giuridici legati alla responsabilità. Se la voce è strumento delicatissimo, soprattutto per chi la adopera a livello professionale o aspira a farlo, altrettanto delicato è il compito di chi guida, forma e allena quel mezzo espressivo: una guida errata può tradursi in un danno concreto alla salute dell’allievo. E in ambito scolastico, dove il docente di canto è pubblico dipendente, la questione si complica ulteriormente.

Il nostro ordinamento distingue con chiarezza le situazioni in cui un insegnante può essere ritenuto responsabile per un danno subito da uno studente. In ambito scolastico – quindi nel caso in cui il docente operi alle dipendenze di un Conservatorio o di un Liceo Musicale – la responsabilità assume una dimensione più articolata. In primo luogo, è necessario distinguere tra danni provocati direttamente dall’insegnante e danni derivanti da una mancata vigilanza. Ma ancor più significativo è il criterio della gravità della colpa: mentre in caso di colpa lieve il docente viene esonerato da responsabilità personale e risponde solo il Ministero dell’Istruzione, in caso di dolo o colpa grave il docente e il MIUR rispondono insieme, e il primo può subire un’azione di rivalsa.

Questo assetto normativo non è casuale: riflette l'importanza del ruolo affidato agli insegnanti di canto nella tutela della salute vocale degli allievi. Una tecnica errata, un’impostazione scorretta, un training non adeguatamente calibrato, possono infatti generare danni fonotraumatici anche gravi. Tali danni, a loro volta, non si limitano alla dimensione fisica: incidono sulla carriera, sull’identità artistica, sulle aspettative e sul futuro stesso dello studente.

Non sorprende dunque che la giurisprudenza riconosca la possibilità di un doppio binario: quello della responsabilità contrattuale, legata agli obblighi assunti nel rapporto educativo; e quello della responsabilità extracontrattuale, che tutela i diritti fondamentali dell’individuo, primo fra tutti il diritto alla salute. L’alunno, quindi, può scegliere se agire in giudizio sulla base dell’uno, dell’altro o di entrambi i presupposti.

Ma chi sono i soggetti che rischiano maggiormente di subire un danno da condotta fonotraumatica? Oltre ai professionisti della voce, anche studenti liceali o accademici possono rientrare in questa categoria. L’aspettativa di trasformare lo studio del canto in una carriera rende ogni lesione alla voce una potenziale minaccia non solo fisica, ma anche esistenziale. I dati scientifici confermano: i cantanti, siano essi professionisti o in formazione, sono tra i più esposti al rischio di patologie vocali. A differenza di altre professioni vocali – come insegnanti, avvocati o speaker – il fonotrauma nei cantanti può essere determinato dall'adesione a istruzioni ricevute, spesso seguite con fiducia e senza margine critico.

Ecco perché la formazione tecnico-vocale deve basarsi su solide basi anatomo-fisiologiche, libere da miti o nozioni infondate. Non tutti gli insegnanti sono però pienamente consapevoli dei limiti e delle responsabilità del proprio operato. In alcuni casi, la mancanza di conoscenze approfondite sulla fisiologia della voce o il mancato aggiornamento possono trasformarsi in una vera e propria fonte di rischio.

Nel canto lirico, dove non si fa uso di amplificazione e la voce deve competere con l’orchestra, le esigenze tecniche diventano ancora più estreme. Il cantante, in questo contesto, è a tutti gli effetti un "atleta vocale", e l'insegnante il suo preparatore tecnico. In tale ottica, un errore didattico può costare caro, arrivando persino a compromettere l’intera carriera del cantante. Ed è qui che la responsabilità, anche legale, diventa ineludibile.

Un docente preparato, consapevole del proprio ruolo e delle ricadute potenziali del proprio operato, non è solo un buon maestro: è un presidio di tutela della salute vocale e del futuro artistico dell’allievo. La consapevolezza, sia giuridica che pedagogica, dovrebbe essere oggi parte integrante del profilo professionale dell’insegnante di canto.

Le tematiche affrontate in questo articolo sono approfondite nel volume La responsabilità civile dell’insegnante di canto, un’opera unica nel suo genere che unisce rigore giuridico, conoscenze scientifiche e pratica didattica. Un testo indispensabile per insegnanti, studenti, cantanti professionisti e giuristi della voce. Disponibile adesso al seguente link: La responsabilità civile dell'insegnante di canto - Graziano D'Urso.

Se ti fossi perso l'articolo precedente vai su BLOG - La voce lesa: responsabilità civile e fonotraumi nella didattica del canto.

 

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